Alessandro Barbero: “Il reddito di cittadinanza va fortificato”

Non ha mai nascosto la sua militanza nel Pci. Si sente rappresentato dai politici di oggi?

«Sono sempre stato orgogliosamente di sinistra e continuo a esserlo. Ma la sinistra, oggi, è rimasta ingabbiata nel mondo intellettuale e nei salotti borghesi: non è più radicata, come un tempo, tra le fasce popolari. È una sinistra più attenta ai diritti umani, temi comunque nobilissimi, che non al conflitto economico e sociale. Ma è un problema della sinistra di tutto l’Occidente».

Si sveglia e tra le mani si trova la lampada di Aladino, deve esprimere tre desideri. Una condizione: devono avere a che fare con Torino.

«Vediamo, come prima cosa chiederei che tutti i lavori di ristrutturazione in giro per la città, presenti e futuri, potessero realizzarsi in un istante: tanti edifici impacchettati complicano la vita a tutti e riducono molto il fascino della città per chi ci viene a visitare da fuori. Secondo: vorrei che venissero allo scoperto i racket e tutte le dinamiche che verosimilmente avvelenano la vita di tanti imprenditori e concittadini. Infine che il reddito di cittadinanza non venga abolito ma anzi rafforzato, però questo vale per tutta l’Italia»

Salga in cattedra e dia un voto alla giunta Appendino.

«Non semplificherei un giudizio politico riducendolo a un voto. Ma anche dare un giudizio più articolato non è semplice: credo che i cittadini valutino chi li governa più in base alla congiuntura economica che non alla situazione strettamente politica».


Fonte & Articolo completo: laStampa


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