Chi è davvero Alessandro Barbero? 12 cose che non sai.

Un viaggio virtuale in compagnia di Alessandro Barbero nella Storia e nel suo stesso personaggio in 12 punti: biografia, vita sentimentale e altro.

1) Alessandro Barbero, biografia veloce

Molto banalmente: è un professore di storia. Si tratta di una figura di rottura rispetto al classico professore di storia dell’immaginario comune, in genere ricercatore e topo da biblioteca. Questo perché Alessandro Barbero porta l’ascoltatore dentro la storia, dentro il racconto, dentro le epoche.

Ed è per questo che anche noi, nel corso di questo articolo, abbiamo scelto di portare il suo volto nei panni della storia. Infatti lo vedrete nei panni dei grandi personaggi di cui si è occupato durante le sue conference, proprio come a volerlo fissare per sempre in quell’epoca e con quesi costumi. Ma cosa bisogna sapere sul prof. Barbero?

Alessandro Barbero ha conseguito la maturità classica al Liceo Classico Cavour di Torino. Si è laureato in lettere nel 1981. Ha conseguito, nel 1984, il dottorato di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Lo stesso anno il Professor Barbero diventa ricercatore di Storia Medievale a Roma, presso l’Università di Tor Vergata. Diventa professore associato nel 1998 e dal 2002 viene nominato professore ordinario di Storia Medievale all’università degli studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro


2) Alessandro Barbero, lo storico

Per ciò che riguarda i suoi lavoro più importanti bisogna attendere il 1994 quando scrive a quattro mani assieme a Chiara Frugoni un Dizionario del Medioevo

Nel 2000, invece, si dedica ad una biografia su uno dei personaggi più importanti della storia: Carlo Magno, un Padre dell’Europa. Secondo il pensiero di Alessandro Barbero Carlo Magno rappresenterebbe uno dei fondatori dell’Europa (video audiolibro) così come la immaginiamo oggi. Essendo Piemontese il Barbero storico ha avuto modo di occuparsi anche della sua regione, ossia il Piemonte. Si è occupato della Fortezza di Fenestrelle e anche della storia di Vercelli


3) Il Premio Strega. 

Con il libro Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo ha vinto il Premio Strega. Nel corso degli anni successivi è entrato a far parte della commissione del premio stesso. 

A partire dal 2007 Barbero ha iniziato a collaborare con la RAI, e più precisamente con Piero Angela e il programma Superquark. Nel 2007 inizia la sua inconsapevole carriera su YouTube partecipando al Festival della Mente di Sarzana con un ciclo di tre lezioni sulle invasioni barbariche. 

Nel 2010 si dedica alla pubblicazione di un saggio intitolato Lepanto. La battaglia dei tre imperi. Il libro è dedicato alla battaglia del 1571. Sette anni dopo il libro uscirà anche in lingua turca con il titolo di İnebahtı. Lo stesso anno diventa socio della Deputazione Subalpina di storia della patria. 

Il romanzo Gli Occhi di Venezia viene pubblicato nel 2011, anche se era stato scritto nel 2009. Con questo libro Alessandro Barbero vincerà il “Premio Alessandro Manzoni – Città di Lecco”. 

Come già anticipato Barbero sarà membro del comitato direttivo del Premio Strega. Si dimetterà nel 2013 per dedicarsi maggiormente alla divulgazione e alla televisione. 

Proprio in questi anni la collaborazione con Piero Angela si intensifica, tanto che viene pubblicato Dietro le quinte della Storia, dove si riprendono tutti i dialoghi con Piero Angela che diventano letteratura. 

Nel 2013 inizia a collaborare con Rai Storia, introducendo la trasmissione a.C.d.C

Nel 2016, invece, si è occupato dell’imperatore romano Costantino con il libro Costantino il Vincitore, nel quale tratta la figura dell’imperatore che ha convertito l’impero al cristianesimo. 

Fino al 2017 ha ricoperto il ruolo di membro del comitato scientifico per la RAI, e più precisamente, per la trasmissione Il Tempo e la Storia e Passato e Presente

Alessandro Barbero collabora con la rivista Medioevo, con la rivista Storica e con La Stampa. Vanta anche collaborazioni con Domenica, l’inserto del Sole 24 Ore e con l’inserto Tuttolibri. 

Nel 2018 ha vinto il premio Alassio, con l’intento di premiare il suo spirito da divulgatore.


4) La Personalità

Una persona educata con i migliori stili tipicamente piemontesi, ama soprattutto stare nella sua Val Chisone tra le Alpi Cozie, la Val di Susa e la Val Sangone. 

Tra i suoi hobby troviamo il birdwatching, i giochi di ruolo e gli archivi storici che ormai non sono solo parte del lavoro ma una passione che non conosce confini.

Uno dei suoi ispiratori è sicuramente Marc Bloch (video), storico del Novecento che appunto è tra i primi rivoluzionari sul pensiero prettamente legato alla disciplina storica. Concentrarsi più sugli eventi riguardanti l’uomo nella sua completezza e dimensione piuttosto che analizzare i fatti storici come fossero un susseguirsi di eventi fini a se stessi con le relative conseguenze ed impatto sulla società moderna e passata.


5) Alessandro Barbero YouTuber per caso 

Grazie alle sue partecipazioni al Festival della Mente, a partire dal 2007, le conferenze di Alessandro Barbero hanno preso il virale, raggiungendo centinaia di migliaia di visualizzazioni.

Il Prof. Barbero conquista irrazionalmente e senza rendersene conto, il mondo del Web che lo annovera in numerosi video YouTube con picchi di 600.000 views: lezioni, trasmissioni ed eventi dove è chiamato in causa come storico ormai di punta, al pari di Piero Angela

Certo: in relazione ai video di tutti gli YouTuber che catturano l’attenzione dei più piccoli, magari mentre giocano a Fortnite e che hanno milioni di visualizzazioni, potrebbe apparire riduttivo. Ma attenzione: qui stiamo parlando di una nicchia molto ristretta e di argomenti d’élite, non di babbarie.

La nicchia degli appassionati di storia che, spesso, viene etichettata come materia arida, difficile da digerire, si riunisce sotto le parole di Barbero. Ma allora perché Alessandro Barbero è diverso? Il discorso è semplice: Barbero ci regala delle immagini, portandoci dentro le aride pagine con collegamenti testuali degni di nota e degli esempi che non ci fanno calare per nessuna ragione l’attenzione. 


6) Perché Alessandro Barbero cattura l’attenzione? 

Attorno alla figura del Barbero storico si è costruita una community di fan che lo supporta e lo venera. Il prof non è mai stato sponsorizzato in maniera diretta da grandi canali social. La sua figura e la sua fama sono principalmente legate ai suoi estimatori che, in maniera certosina, catalogano il materiale video e lo pubblicano su YouTube mettendolo a disposizione della massa. 

Questa è, in pochissime parole, la verità che ha permesso al professore Barbero di diventare una internet star. Si tratta di una storia molto particolare, singolare più che altro, che è totalmente diversa rispetto ai consuetudinari percorsi che permettono ad un influencer o ad uno youtuber di diventare tale. 

Ma per quale motivo oggi Alessandro Barbero è diventato l’idolo di molti e per quale motivo tutti dovrebbero vedere i suoi video? Vediamolo assieme 


7) Il successo del professor Barbero

Sicuramente l’esordio di Barbero su YouTube, lo si deve agli interventi al Festival della Mente di Sarzana. In quel contesto Barbero svolge un trittico di lezioni estremamente coinvolgenti. Narrazioni che spaziano dal medioevo e alle usanze del medioevo, per passare alle guerre di indipendenza, alla storia del Risorgimento, alla Storia di Francia, passando poi per la storia contemporanea. 

In tutti questi contesti e in queste lezioni Alessandro Barbero non si limita all’esposizione morta, come fanno la stragrande maggioranza dei docenti universitari, perlopiù smorti e pallosi. Barbero rende la storia viva. La sua capacità è quella di far divertire appassionando, esponendo una disciplina perlopiù settica. Ci fa vivere i personaggi, le dinamiche, i motivi, le scelte, le azioni. 

E non è abbastanza scontato! È opportuno dire che Alessandro Barbero si è formato grazie al supporto di accademici di antico lignaggio, quali ad esempio Massimo Salvadori o Giovanni Tabacco. Facendo delle ricerche approfondite possiamo renderci conto di quanto questo filone sia strettamente accademico. Un filone basato su un’esposizione e un linguaggio assai caro allo stretto cerchio di addetti ai lavori. 

L’idea di Barbero è totalmente diversa. Il professore sostiene che è necessario “Raccontare la storia”, questo perché raccontare la storia significa “raccontare cosa vuol dire essere uomini e stare al mondo”. 


8) Alessandro Barbero e lo stile espositivo 

Su questo punto è necessario dire che il Professore Barbero si serve di alcuni elementi nettativi che caratterizza di non poco la sua esposizione. Rimane sempre equilibrato, mai banale, introducendo nei suoi discorsi un contatto emozionale col pubblico che segue in maniera attenta e pende dalle sue labbra.

Eppure se andiamo a studiare le regole della retorica classica, possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che Barbero non segue assolutamente le regole. Ha una voce abbastanza stridula e alta; sul palco rimane sempre un passo indietro al suo inseparabile leggio. Così come la gestualità, ripetitiva, talvolta goffa. Non è proprio ciò che ti aspetti da un professore di storia che, in genere, tendono ad essere abbastanza seri, con una personalità forte, preponderante. Niente di tutto ciò. Barbero è di un’altra pasta

Ma allora qual è la sua arma? I contenuti! Le sue storie. Per questo motivo non possiamo annoverarlo come uno storico, ma come un narratore, una voce della storia che si è occupato e si occupa di divulgare inediti approfondimenti che nessuno si sognerebbe mai di approfondire se non fosse per le sue parole. L’elemento narrativo vincente è la trama logica. Il suo talento, infatti, sta nel saper cogliere tutti quelli aneddoti e quelle storielle che donano respiro e curiosità alle storie. 

Cercando di profilare il suo carattere e le passioni che lo hanno portato a questo successo, non possiamo che identificare il Professore Barbero come una persona estremamente legata ai modi, gentile e cortese, assetato di cultura che lo porta fin dalla più giovane età ad essere sempre in prima linea, quasi come a voler essere un cantastorie moderno

La differenza sta proprio nel suo modo di decantare e definire la Storia come la conosciamo Noi o come gli ambienti didattici ce la sottopongono nel corso degli studi scolastici ed universitari. Non più solo la classica concezione di vivere la Storia come la celebrazione di Trionfi da parte di grandi uomini, ma bensì uno sguardo più completo e liberale di chi, senza pregiudizi, si diverte (e lo si nota dai video), a raccontare i fatti storici documentati, da un punto di vista più ironico e personale, definendo appunto i grandi conquistatori al pari di uomini come Noi.

Pieni di virtù ma anche e sopratutto di vizi ed errori che li rendono più umani e quindi empaticamente più connessi alle nostre vite, seppur adattandoli alle esigenze delle loro epoche e alle scelte che hanno condizionato numerosi cambiamenti nel corso dell’antichità.

La Storia come magistra vitae, dunque, viene rivoluzionata e resa più fruibile dai suoi seguaci, follower o perché no dai suoi Vassalli come preferiscono definirsi in una delle Community FB che lo celebra e che nasce solo dal concreto bisogno di imparare veramente qualcosa dal passato. 

9) Alessandro Barbero YouTube: cosa guardare?

La prima risposta che viene in mente è: TUTTO!

Non esiste video che non sia coinvolgente e che non lasci una impronta per via degli argomenti che vengono trattati. 

Ad esempio: ci racconta di come Giuseppe Garibaldi, ormai più che sessantenne, viene invitato a Londra dove 500.000 persone lo acclamano una volta giunto in stazione; e ci racconta di come le serve vendessero l’acqua con cui, al mattino, Garibaldi si era lavato la faccia.

Oppure ci racconta del piccolo Cavour che chiede di essere ricevuto, in udienza, dal sindaco della sua Città per far licenziare lo stalliere dell’ufficio postale, o di come lo stesso Cavour avrebbe minacciato di suicidarsi se suo padre non gli avesse prestato una ingente somma di denaro che il noto statista aveva perso investendo in borsa. 

Il tutto senza mai abbandonare il punto di vista storico, e quindi dando a tutto il senso di trama. Le sue lezioni partono da concetti di partenza che si diramano in una successione di storie concatenate tra di esse che hanno lo scopo di creare un unico filo logico rapportando tutto al presente.

Ed è per questo motivo che Barbero di occupa di raccontarci Carlo Magno e della sua visione Europeista come oggi siamo abituati a conoscerla, o di come si viveva la religiosità nel grande impero ottomano di cui Barbero ha avuto modo di occuparsi per lungo tempo. 

In questo contesto, quindi, ciò che è complesso, e quindi gli argomenti storici, diventano coinvolgenti e appassionanti, rendendo il professore l’ultimo baluardo di chi, nella grande era di Internet, ha ancora voglia di trovare dei contenuti di qualità legati ad un certo modo di fare e apprendere la cultura storica e sociale. 


10) Alessandro Barbero comunista?

Da qualche tempo, ormai, Barbero è diventato una icona della sinistra italiana. Questo perché non ha mai fatto segreto delle sue simpatie politiche. Infatti il Prof. è stato tesserato col Partito Comunista. Ultimamente anche le storie e gli argomenti sono particolarmente legati a queste tematiche e sono quindi ispirate in questo senso. 

A suo avviso, infatti, questa deviazione fascista della nostra nazione andrebbe riletta alla luce dei fatti e delle vicende storiche come l’attentato di Via Rasella, piuttosto che la Repubblica di Salò o alcune rivolte popolari del medioevo che oggi dovrebbero fungere da monito per quella che è l’informazione della nostra nazione e da cui abbiamo sicuramente tutti qualcosa da apprendere. 


11) Alessandro Barbero facebook: il prof nei social 

Per scelta il Professore non ha Facebook. Come anticipato si tratta di un divulgatore che non ha mai chiesto di diventare una star del web. Su Facebook, però, vi è una community di fans e di appassionati di storia che segue attentamente tutte le attività del professore e il blog qui su Vassalli di Barbero dove potrete rimanere aggiornati con quelli che sono gli eventi e le sue apparizioni pubbliche e televisive, nonché aggiornarvi sulle sue pubblicazioni sia editoriali che giornalistiche. 


12) Alessandro Barbero è sposato? 

Si il professore è (felicemente ndr) sposato e non solamente con la Storia. Sua moglie infatti si chiama Flavia e lo accompagna spesso nelle sue uscite pubbliche. 


In conclusione

L’Italia è un paese complesso. L’ignoranza dei sui cittadini porta sempre a delle conseguenze a dir poco disastrose. Ma non è un discorso che nasce oggi. È una nostra caratteristica insita nel DNA di quella Italia unita che ha perso tutte le guerre di indipendenza combattute. 

Lo stesso stato che ha vinto la Grande Guerra per poi andare incontro alla vittoria mutilata. La stessa nazione dove si tende a rivalutare epoche storiche nere, che hanno ispirato il fascismo in tutto il mondo e dove ancora oggi una fetta della nostra nazione continua ad osannare le gesta eroiche del ventennio. È quella nazione dove, ancora off, non si riesce ad avere una visione chiara e oggettiva del Risorgimento, piuttosto che degli anni di Piombo o della nostra Europa. 

E Barbero direbbe che:

“L’Italia è un paese che non conosce la storia, ma in cui non si dimentica niente”. 

E, in un certo senso, come fosse la voce di uno dei tanti papi della storia, in un momento come questo ci vorrebbero 1000 Barbero. Uno per università, ad appassionare gli studenti spenti e senza motivazioni, sempre più afflitti da retorica e mistificazioni dannose per la nostra contemporaneità. Lunga vita ad Alessandro Barbero nella speranza che possa continuare la sua grande opera di divulgazione per decenni e decenni. 


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